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PROSSIMO INCONTRO PUBBLICO:
→ ENEGO | MARTEDI’ 16 MAGGIO 2017 | 20:30
PROGRAMMA_Stefania Longhini, giornalista direttore del quindicinale L’ALTOPIANO introduce e modera questo 5° incontro sul tema territorio_cultura_attrattività
| saluti istituzionali
→ Emanuele Munari, presidente Unione Montana
→ Fosco Cappellari, sindaco di Enego
| prodotto turistico “la montagna slow e green”
UN’UNICA RETE DI PERCORSI DI
MOBILITA’ DOLCE SETTE COMUNI
→ Luigi Martello, Gruppo Promotore Marchio d’area Sette Comuni
→ Fabio Cerato, presentazione progetto nuovi percorsi a Enego
| passione, innovazione, competitività
CICLOTURISMO, COME DIVENTARE IL
MIGLIOR BIKEHOTEL DEL NORD ITALIA
→ Roberto Astuni, Commissione
Turismo & Innovazione Confcommercio | Bassano
| una strategia comune per elevare l’attrattività dei Sette Comuni SAPER INDIVIDUARE, DEFINIRE E COMUNICARE
PUNTI DI FORZA DI UNA STRATEGIA UNITARIA
→ Andrea Cunico Jegary
marketing strategico
Adacmaster Communication | Bassano
SECONDA PARTE, DIBATTITO
→ turismo sostenibile: interventi, domande
→ Fosco Cappellari, sindaco di Enego, L’Altopiano n°500 del 08 Aprile 2017
MARCHIO D’AREA SETTE COMUNI, UN CAMBIAMENTO OGGI IMPRESCINDIBILE PER POTER COMPETERE
Non ho mai fatto segreto delle mie convinzioni in materia, a partire dalla serata promossa al teatro di Enego nell’autunno del 2013 e ancor prima nelle vicende legate alla difesa di Marcesina da interventi inopportuni, convinto come sempre che la bellezza e l’appetibilità del nostro territorio stiano nella sua perfetta integrità. Ho sempre sostenuto che uniti si vince e che le scelte devono partire da indicazioni di chi vive questi luoghi.
GRUPPO PROMOTORE DEL MARCHIO D’AREA, QUALI FUNZIONI HA ?
Si stratta di un gruppo di soggetti, spontaneo, apolitico, senza scopo di lucro, che si impegna socialmente per favorire l’UNITARIETÀ del sistema di offerta turistica dei Sette Comuni.
CON IL MARCHIO D’AREA CI SI PROPONE uno strumento per valutare la qualità della strategia di destinazione e, contemporaneamente favorirne la condivisione con tutti i soggetti portatori di interesse sul territorio.
Il primo risultato atteso è dunque la discussione e definizione di una strategia unitaria, a livello di destinazione turistica Sette Comuni, ovvero…
una forma territoriale di OGD particolarmente orientata a ridefinire e comunicare i valori e le unicità dei Sette Comuni, i suoi prodotti, il suo ambiente, la sua storia millenaria. Si tratta quindi di dotarci, per la prima volta, di un proprio, autonomo, governo “sovraordinato” del turismo, quindi di tutti e otto i Comuni. Proprio come accadeva un tempo con la Reggenza (dal 1310) per l’economia silvo-pastorale, oggi dobbiamo dotarci di una gestione dei processi di governo dell’economia del Turismo Sostenibile. Il turismo è risorsa di tutti, patrimonio comune, più diffuso, sostenibile, rispettoso dell’ambiente.
IL GRUPPO PROMOTORE ha presentato in Unione Montana “Spettabile Reggenza Sette Comuni” istanza di avvio del processo per l’istituzione del “Marchio d’Area 7 Comuni” protocollata il 13 GENNAIO 2017 sottoscritta da un gruppo di 20 promotori che NON SI PROPONGONO COME PROTAGONISTI-GESTORI DEL MARCHIO D’AREA.
Perseguire l’intento di creare un marchio d’area che ricomprenda gli otto comuni del nostro incantevole altopiano, vuol dire prima di tutto amare la propria terra, credere nell’importanza delle proprie origini. Il tempo e la storia hanno scandito lo scorrere dei secoli che hanno forgiato la nostra identità, quella che dobbiamo gelosamente custodire e trasmettere, se veramente siamo convinti che vogliamo offrire ai visitatori le eccellenze del nostro territorio. La natura si presenta da sola nella sua prorompente bellezza, i paesaggi, la poesia dei nostri prati, dei boschi; quello che dobbiamo aggiungere per sedurre il visitatore è la storia che ha trapassato e intriso queste meraviglie. Tutta.. si! .. anche quella dei periodi bui, ma anche e soprattutto quella che ci ha visto protagonisti di un glorioso passato e non incolpevoli attori di conflitti che non avremmo mai voluto.
UNITI SI VINE E VINCONO TUTTI, ma non uniti per forza .. uniti per scelta e convinzione. Solamente i “numeri” sul turismo straniero enunciati da Gian Antonio Stella a Gallio lo scorso 3 aprile sera, dovrebbero convincere anche i più scettici che il percorso è imprescindibile e che il beneficio per le nostre comunità sarebbe veramente rilevante.
TUTTO DIPENDE DALLA QUALITÀ DELLA STRATEGIA DEL TERRITORIO la valutazione della qualità della strategia di un territorio rappresenta (in valore assoluto) il momento più importante sul quale i SOGGETTI DECISORI vengono chiamati a discutere per contribuire a orientare il territorio verso le migliori scelte, le più condivise, quelle in grado (anche con il contributo di professionalità esterne) di favorire lo sviluppo e il successo di una destinazione turistica. La negazione di questa attività sarebbe inconcepibile.
SE AVESSIMO ATTIVATO STRATEGIE COMUNI ANZICHE’ LOCALISTICHE
Un esempio? Se si fosse risposto alle richieste di organizzare un’unica rete di Mobilità Dolce Sette Comuni, argomento mai affrontato con vera convinzione unitariamente, quest’anno l’altopiano affronterebbe la stagione estiva con un prodotto turistico straordinario, in grado di offrire ai tour operator la costruzione di pacchetti slow & green 365 giorni all’anno, un’unica rete di mobilità dolce, con una segnaletica appropriata.
Nel mio paese c’è fermento per questa opportunità che oggi si sta concretizzando, la gente percepisce, forse anche non capendo fino in fondo, che qualcosa di importante mai verificatosi prima d’ora sta nascendo. E i giovani, sempre all’avanguardia nel cogliere le opportunità, si muovono con destrezza e grande entusiasmo per imparare ad occuparsi del territorio che sentono loro.
Molti gruppi spontanei si ritrovano a ripulire sentieri dismessi da molti anni, associazioni come ad es. “Dalla Brenta all’Ortigara” eccellente nella sentieristica, assieme alla Pro Loco, progettano e realizzano percorsi ad anello destinati alla mobilità dolce. Si ritrovano spesso, perseguono obiettivi concreti, si documentano e si formano a governare il loro territorio, sentono che il futuro della loro terra sta nelle azioni che sapranno percorrere, capiscono anche che dovranno anche essere aiutati, ma … un passo alla volta.
Bravi ragazzi! Grazie dalla gente del vostro altopiano.
« Dar Wohl de Volkes ist dar Wohl de Regierung
un dar Wohl de Regierung ist dar Wohl de Volkes »
« Il bene del popolo è il bene della Reggenza
e il bene della Reggenza è il bene del popolo »
Sette Antichi Comuni, Fratelli Cari. | Siben, Alte Komeun, Prüdere Liben. |
La comunità dei Sette Comuni è oggi chiamata ad un cambiamento necessario e vitale verso l’unitarietà. Siamo un gruppo di volontariato, questa iniziativa è spontanea e autofinanziata. Chiediamo il tuo impegno diretto per uno sviluppo locale di tipo partecipativo, sul piano culturale, economico, sociale. Lavoriamo insieme per rifondare l’attrattività e la competitività, per creare qualità di vita e posti di lavoro, per ritrovare il senso di appartenenza, per preservare un ambiente sano ed un’identità secolare di comunità coesa. Infine, per avere insieme la forza di dire no «a certe assurdità, che se anche al presente sembrano vantaggiose, in un prossimo o lontano futuro senz’altro sarebbero deleterie»(Mario Rigoni Stern). Un patrimonio della storia, un futuro da costruire: Sette Comuni, un territorio unico, un unico territorio. Il marchio d’area è uno strumento di governo condiviso del turismo, il più incisivo e il più diffuso nei territori montani emergenti.
PRECEDENTI INCONTRI PUBBLICI
ASIAGO | MARTEDÌ 07 FEBBRAIO 2017 | 20:30 | SALA DELLA REGGENZA
Unione Montana “Spettabile Reggenza dei Sette Comuni”
Massimo Vallotto | architetto | presidente Museo Automobile Bonfanti-Vimar
Andrea Cunico Jegary | marketing strategico | ADACMASTER Bassano
introducono e coordinano questo 2° incontro sul tema
→territorio_cultura_attrattività: coinvolgere gli operatori economici, culturali e sociali del territorio nella costituzione del marchio d’area
Emanuele Munari
Presidente dell’Unione Montana “Spettabile Reggenza dei Sette Comuni”
→Saluti istituzionali
Michael Rech
Presidente Azienda per il Turismo Folgaria, Lavarone, Luserna
→ L’IDENTITA’ ALPE CIMBRA
Andrea Rigoni
Amministratore delegato RIGONI DI ASIAGO srl
→ LA RIGONI DI ASIAGO E IL TERRITORIO
PRECEDENTE INCONTRO_vedi il video
ASIAGO | MARTEDÌ 03 GENNAIO 2017 | 20:30 Sala della Reggenza
Unione Montana “Spettabile Reggenza dei Sette Comuni”
Massimo Vallotto ha introdotto e coordinato l’INCONTRO PUBBLICO: territorio_cultura_attrattività
RIPARTIRE DAI TERRITORI → Michele Dalla Palma
_direttore della rivista Trekking & Outdoor
membro della Nikon Travel School
leggi l’articolo di Michele Dalla Palma
VERSO UN TURISMO DIFFUSO E SOSTENIBILE → Sabrina Marangoni
_fare rete per migliorare la governance della destinazione:
il caso dell’Altopiano dei Sette Comuni.
Segue la sintesi della relazione: «Nell’attuale panorama turistico una destinazione, per poter essere considerata competitiva, deve essere presente sul mercato. Nonostante sia molto complesso dare una definizione di competitività in quanto ogni destinazione può essere competitiva per diversi aspetti (attrazioni naturalistiche/culturali, ubicazione, strutture ed infrastrutture, ecc.), i maggiori esperti di turismo concordano nel sostenere che una destinazione è competitiva se al suo interno vi è una gestione ed un’organizzazione turistica completa ed efficiente. Questo concetto, spesso tradotto in inglese con il termine Destination Management, ha trovato un campo sperimentale molto fertile tanto nella teoria, quanto nelle applicazioni pratiche. Affianco al concetto del Destination Management si sta affiancando sempre più anche quello della Destination Governance, ovvero una gestione turistica meno centralizzata, che non solo includa gli operatori del settore turistico, ma anche tutti quegli attori o attività che non sono strettamente turistiche favorendo uno sviluppo della località nella sua integrità. Un esempio per spiegare il concetto è: se una determinata destinazione vuole affermarsi sul mercato come la destinazione più verde d’Italia non potranno coesistere all’interno dell’area fabbriche o attività molto inquinanti in quanto sarebbero una contraddizione. Ecco allora che gli attori sono chiamati a trovare un equilibrio e ad elaborare una strategia per trovare una soluzione al caso.
Purtroppo non esiste una ricetta unica per sviluppare al meglio la destinazione ed è proprio su questo che lavora sia il Destination Management che la Destination Governance invitando ogni destinazione a trovare la propria strategia turistica basandosi sulle peculiarità, sulle necessità, sulle potenzialità del territorio e così via.
Se per le destinazioni balneari, lacuali o le città d’arte questo passaggio ad una gestione turistica completa sta avvenendo con modesta facilità, per le destinazioni montane si sta rivelando una difficile sfida da vincere in quanto, per antonomasia, la montagna è poco propensa ai cambiamenti, la mentalità dei suoi abitanti è più difficile da cambiare rispetto a quella di altri scenari, e spesso si avverte una scarsa formazione degli operatori che lavorano a stretto contatto con il turista dimostrando spesso scarsa conoscenza della destinazione stessa. Sono questi i principali motivi della stagnazione di quello che possiamo definire ‘prodotto montagna’. Accanto a questi vi è la maturità del prodotto sci (ormai dimenticato per dare spazio ad altre attività sportive più innovative) e sicuramente vi sono le grandi problematiche legate ai cambiamenti climatici che stanno rivoluzionando il metodo di fruizione della montagna.
Anche l’Altopiano dei Sette Comuni, destinazione prettamente montana, si trova nella fase di stagnazione rispetto al suo ciclo di vita. Ciò si deduce dal dato negativo dagli arrivi, e soprattutto dal dato sulle presenze (348.973 presenze nel 2015 rispetto alle 732.985 del 2003) che fa riflettere sul fatto che il turista si ferma di meno per soggiornare nel comprensorio.
Un altro aspetto critico rilevato nella destinazione è sicuramente l’assenza di un organismo turistico che si occupi della gestione turistica anche alla luce di quella che è la nuova legislazione regionale del 2013’Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto’.
E’ proprio da queste premesse che è partito il mio lavoro di ricerca di tesi che si è divisa in due fasi. Nella prima sono state effettuate delle interviste a soggetti pubblici e privati (amministratori locali e stakeholder), mentre nella seconda si è proceduto con l’analisi delle interviste utilizzando la metodologia di Gioia, ovvero un sistema per effettuare un analisi qualitativa del caso.
Le tematiche più ricorrenti condivise dagli intervistati sono racchiudibili in tre categorie :
1) L’assenza di una governance, nello specifico l’assenza di una strategia unitaria e condivisa da tutti con la conseguenza di una scarsa partecipazione degli stakeholder e della comunità locale stessa. Nella stessa categoria è racchiusa anche la scarsa rappresentanza dei membri delle associazioni di categoria da parte dei loro presidenti.
2)La scarsa attitudine alla collaborazione che riguarda sicuramente i rapporti tra i vari amministratori locali, ma allo stesso modo anche la scarsa collaborazione tra gli stakeholder spesso della stessa categoria.
3) la scarsa formazione, sia per quanto riguarda l’assenza di figure professionali preparate e capaci di accogliere e fidelizzare il turista, ma anche la mancanza di competenze da parte di quelli che sono gli amministratori pubblici che sono spesso coinvolti in mansioni attinenti il settore turistico.
Sempre in questa categoria è racchiudibile la scarsa conoscenza del territorio e la scarsa consapevolezza di essere una destinazione.
Ecco allora che arrivati a questo punto si è cercato di capire come risolvere la questione ovvero: Come si può riportare la destinazione ad essere competitiva? Concordando con numerosi studiosi, la soluzione riconosciuta è stata quella di individuare e condividere una forte leadership (formata da una o più figure) che sia in grado, attraverso la comunicazione e la collaborazione, di indirizzare una strategia turistica di medio-lungo periodo che coinvolga tanto il settore pubblico quanto quello privato, e quindi che sia in grado di dare vita ad una governance condivisa e riconosciuta su tutto il territorio. Oltre a questo compito, la figura leader ha anche quello di individuare la fitta rete relazionale che già esiste tra i vari attori e trasformarla in un insieme di relazioni forti e ufficiali, ovvero dovrà essere in grado di legittimare la rete affinché sia considerata tale tanto all’interno, quanto all’esterno di essa. Ultimo ma non meno importante la figura leader dovrà condurre ed indirizzare la rete verso la giusta governance da adottare.
Solo in questo modo la destinazione potrà tornare ad essere competitiva e sarà in grado di immettere sul mercato un prodotto turistico integrato che, comunicato nel modo adeguato, sarà in grado di attirare una domanda turistica sempre in maggior crescita».